DAL POEMA
«GLI AFFARI DEL PRIMO PORTO MEDITERRANEO
DI GENOVA»
I Edizione 1932 ( Il Radicchio)
Aurora sul Porto di Genova
Frammento
Aurora genovese,
balbuzie di luci,
ammaina menti
di sonno,
scoppio di sole.
Scivola, scivola, scivola,
dalle verande
del Duomo e San Lorenzo,
tutta la passione
delle campagne sveglie.
Stridore di saracinesche,
di cancelli
e portoni.
Odore stimolante
d’olio nafta e benzina.
Apre
Gli occhi
Qualche vetrina.
Don don di tram,
liberazione intera
della notturna pausa.
Riaccendendosi gli affari.
Quotazione di borsa.
Vertigine di movimento.
Sempre tunti eguali
I titoli statali,
leggermente salienti
i prezzi dei valori.
Ride il porto,
sul lunato mare,
tutto pieno di dafare.
Tintinnamento di colori
Ora a zonzo,
Ora a mandra
Verso il faro in lontananza,
finanziere ciclopico
che non conosce sonno.
Cigolate di persiane,
verdi- blu,
specchi d’acqua ,
con paesaggi
capovolti a l’in giù,
tonfi ovattati
di sacchi e di casse,
polverosi come un camionabile.
Moltiplicazione rapida
Di facchini.
Treni treni,
in arrivo partenza
che assalgono spazio
con demenza,
macchine che fanno manovra
con destrezza.
Secondo binario
Scambio a destra!!...
Tuf tuf di pompe aspiranti.
Frastuono di depositi.
Si carica si scarica
Si bestemmia si canta …
Ondata di emigranti
che anelano d’imbarcarsi.
Favoriscano passaporto …
Metri 1,64,
folti capelli neri,
colorito normale,
nazionalità italiana
e pensieri pensieri …
- Va bene. Possono andare!
Due grossi transatlantici
fanno merenda, intanto,
di spirali di fumo.
Odore
di Dogana.
Annusano i contrabbandieri,
come cani da guardia,
i clamorosi usci del porto.
Passa, a tutto motore,
la macchina del questore.
Traffico, agitato,
di venditori ambulanti,
pattuglia di milizia portuaria,
in cerca di contravvenzioni,
argani in movimento,
assordio di sirene,
imbizzarriti esofaghi di fabbriche.
Tin ton tann
Di mazze e martelli,
galoppi di cinghie e stantuffi
arruffio di operai
che rinnovano chiglie,
che spingono timoni e sfiatatoi.
Fracasso di lamiere,
imbavagliate e trafitte
da sbarre e da bulloni,
grovigli di corde di vele
arancione.